Capitolo 5. In cima al cuore
QUANDO LA FATICA INIZIA A FARSI SENTIRE E IL FIATO DIVENTA PIU' CORTO, E' L'ESATTO MOMENTO IN CUI IL CUORE HA RAGGIUNTO LA VETTA DELLA FELICITA'
Fino a 10 anni fa, la parola montagna per me, era sinonimo di noia.
Non avrei mai immaginato, che nel corso di questi anni invece, la montagna per me sarebbe diventa sinonimo di vita.
Ricordo come fosse ieri il primo giorno che andai in montagna, quasi 25 anni, in Val d'Aosta. Mi ero appena sposata, e non avevo idea di cosa volesse dire trascorrere qualche ora a camminare su un posto che non fosse il mare. All'epoca abitavo a Genova, quindi passai dalla Sardegna, terra di mare, alla Liguria...
Appena arrivai ai piedi del gran Paradiso, rimasi esterrefatta dalla maestosità di questi monti: sembravano una grandissima parete, dove non mi era concesso poter vedere oltre.
Quasi insormontabile, ma nello stesso tempo, quell'insieme di pietre mi annoiava...mi rendeva quasi triste. Sentivo solo il fruscio del vento, qualche cinguettio qua e la e niente più. Ricordo un silenzio quasi assordante e in quell'infinito, mi perdevo. Io ero abituata alle onde del mare, al traffico della città, alla gente e agli innumerevoli stimoli che la vita lontano dai monti, mi dava.
Ricordo una strana sensazione di solitudine ma nello stesso di tempo, di libertà mentale...Sentivo un misto di energia e paura.
Da giovane difficilmente riesci a ritagliarti del tempo per stare in silenzio a riflettere; si è sempre circondati da persone, amici, casino e frenesia della vita quotidiana, sopratutto per chi come me, ha sempre vissuto in città.
Ricordo le prime e faticose camminate e di quelle sensazioni che mi affliggevano, pensando a quanto fosse noioso camminare senza una reale meta; camminare e faticare, facendo le salite per raggiungere quelle cime. Per tanti anni ho continuato a snobbare la montagna fino a quando, qualche anno fa, iniziai a guardarla e a viverla in maniera diversa.
Quando per la prima volte scoprii le dolomiti, pervarse in me una strana sensazione di pace interiore. Durante tutta la camminata, la voce di quel silenzio, la percepivo come musica: una dolce melodia che risuonava nella mia testa, facendomi scoprire per la prima, una me stessa diversa da ciò che ho sempre vissuto. Riuscivo a percepire il battito del mio cuore che faticava, il mio respiro e quella fatica, che per anni, consideravo inutile. Iniziavo ad apprezzarla, la montagna; trovavo in lei e ad ogni passo, l'energia necessaria per arrivare fino in fondo, fino in cima da Passo Tonale ad Adamello a 3000 mt...dove il mondo sotto di te, non era altro che un insieme di piccoli punti.
Arrivare in vetta è una sensazione straordinaria: sei stanco e sfinito. L'ossigeno diminuisce, provi vertigini e ti senti così strano, quasi intontito, ubriaco ma nonostante tutto, dentro di te provi una sensazione di estrema soddisfazione.
Adamello da Passo Tonale, agosto 2020 |
Quando non sei credente, ma trovi la croce in cima alla vetta e l'adori come un Dio Adamello, agosto 2020 |
Quando ti siedi, la fatica è solo un lontano ricordo.
Paragono spesso, la fatica che si fa durante un trekking in montagna, al parto: quando dai luce ad una vita, provi un dolore ed una fatica inimmaginabile, eppure nonostante tutto, si ha ancora voglia e il desiderio di fare altri figli, pur sapendo a cosa si va in contro...ecco, la montagna è cosi: non vedi l'ora di arrivare in cresta, scendere e ripartire per un'altra cima, sempre più in alto e sempre diversa, e più la salita è dura e più hai voglia di sfidarla.
L'orizzonte è il punto di partenza che ti porterà all'arrivo |
Lacrime di neve Vista da cima Marzola, novembre 2023 |
Guardo il tempo che passa, e lui passa senza guardare me Cima Marzola 1738 mt, Novembre 2023 |
Affacciati alla finestra del mondo, vedrai che mondo vedrai. Cima Marzola 1738 mt, novembre 2023 |
Quando si chiude una porta...resti fuori Cima Marzola 1738 mt, novembre 2023 |
Quando grande ti fa sembrare una foto? Vista Cima Porturle da Cima Marzola, 1738 mt, novembre 2023 |
I Raggi di sole sono come le formiche: si intrufolano ovunque Cima Portule, novembre 2023 |
Lo dico sempre che il bianco e il nero si abbinano benissimo Cima Portule 2300 mt, novembre 2023 |
E del giallo dei guanti ne vogliamo parlare? Cima Portule 2300 mt novembre 2023 |
Vai avanti tu che a me vien da piangere Cima Portule 2300 mt, novembre 2023 |
La vastità del mio "me-ne-fre-go degli altri Cima Portule 2300 mt, novembre 2023 |
Vorrei ampliare la vastità del "me-ne-fre-go di quello che pensano gli altri" Cima Portule 2300 mt, novembre 2023 |
Impronte digitali Cima Portule, novembre 2023 |
Fratelli d'Italia Rifugio Larici, Asiago novembre 2023 |
Com'è prepotente il sole!!!! Cima Portule, novembre 2023
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Ad un passo da te...forse più di un passo Passo della Borcola, 1200 mt, ottobre 2022 |
Un vista mozza..gambe Passo della Borcola, ottobre 2022 |
in fila per tre col resto di due (non è in posa ma in attesa) Passo della Borcola, Ottobre 2022 |
I rifugi servono a questo: ti fermi, bevi, mangi e se sei fortunato..... Passo della Borcola, rifugio Lancia Ottobre 2022
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Guardando le cime
spesso mi chiedo se siano loro alte fin sopra le nuvole o siano le nuvole ad essere troppo basse
3 cime di Lavaredo, Cima Grande 2999 m al centro. Cima Ovest 2973 m. Cima piccola 2857 m 2020 Agosto 2022 |
Ci sono gli animali di montagna ...... |
...e animali da circo in montagna Bella, la pioggia all'improvviso, Cime di Lavaredo, agosto 2022 |
Ma quanto ci si diverte in montagna.
Si dice spesso che i montanari siano persone fredde, burbere e un po orse, ed in parte è vero; ma quando impari a conoscerle, ti rendi conto che sono capaci di trasformarsi in una tisana alla vaniglia: calda, morbida e profumata. Perchè loro sono cosi: un po diffidenti e introversi ma semplicemente perchè hanno imparato che a volte il silenzio dice più di mille parole.
Il primo montanaro che ho conosciuto è stato Nicola, nato e cresciuto a Schio, ai piedi del monte Sumano. I Veneti si sa, sono un popolo di persone molto chiuse , mettiamo poi un veneto vicentino di Schio...be un mix perfetto di orsità.
Conoscendolo, e frequentando per un breve periodo la sua famiglia e i suoi amici, ho capito però che fuori dall'apparenza, si nascondo persone decisamente allegre e molto ma molto più accoglienti di quanto si possa pensare, perchè alla fine le persone abituate a frequentare i monti e a viverli acquistano un po del loro carattere, isolandosi nella loro vita quotidiana, ma quando si trovano in gruppo o in famiglia, diventano come una bellissima catena montuosa.
E trovi sempre un motivo per sorridere, anche quando ci sono le difficoltà, anche quando pensi di non riuscire ad arrivare in vetta, perchè la salita è dura, difficile, lunga.. o quando sei sospeso, attaccata ad una roccia e sotto di te il vuoto, e ti senti così vulnerabile, e sai che puoi contare solo sulle tue forze, perchè un tuo passo falso corrisponde ad un pericolo.
Le ferrate sono uno sport davvero incredibile: le paragono alla vita stessa, perchè sei li, legata ad un cavo e puoi muoverti su e giù, destra e sinistra solo attaccato ad un moschettone che rappresenta la tua forza interiore; sai che senza di quello puoi cadere e allora ti preoccupi che sia ben chiuso e stretto al cavo; sai che devi muoverti lentamente e spostarlo da una parte all'altra se vuoi raggiungere la fine.
Pizza mare e monti: Schio vs Cagliari Ferrata della memoria Vajont, ottobre 2023 |
"Uno, due, tre..stai la" Cuneo Piemonte, giugno 1999 |
modalità off Ferrata Cuneo, 1999 |
Asiago, agosto 2020 |
In questo capitolo ho voluto raccontare una parte di me adulta, quella nascosta.
Sono stata spesso montagna inconsapevolmente: dura, spigolosa, forte, fredda e decisa.
Ma anche in montagna, con il sole la neve si scioglie e quella neve rappresenta il mio cuore, che nonostante spesso sia stato messo a dura prova, riesce ancora a sciogliersi quando viene avvolto dal calore dell'amore.
Siate tutti un po montagna!!!!!!!!
Questo e vivere per davvero... Brava sorella 👏
RispondiEliminaGrazie ❤️
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